Lo zucchero, tra i carboidrati, è tra gli alimenti che favorisce un apporto energetico immediato non solo per gli uomini ma anche per un gran numero di insetti. Ovunque vi sia una lavorazione di dolci o uno stoccaggio di zuccheri è molto probabile trovare una gran varietà di artropodi, non necessariamente correlati alle criticità delle derrate alimentari ma attratti semplicemente dall’irresistibile nutriente.
Api, vespe e bombi assidui frequentatori di zuccherifici
Molti imenotteri infatti, solitamente impegnati nell’assunzione del nettare dei fiori, frequentano gli zuccherifici e gli ambienti ove si lavorano dolci se non adeguatamente protetti. È facile trovare api, bombi e vespe (Apis mellifera, Bombus terrestris, Polistes gallicus, Vespula germanica, Vespa crabro, ecc.) impegnati ad acquisire glucidi o intrappolati in recipienti ove vi sono sostanze dolci. Queste specie, dotate aculei, se disturbate o minacciate possono essere particolarmente pericolose per la salute dell’uomo.
L’avidità delle formiche per il dolce
Le formiche, esemplari di imenotteri “striscianti” ed avide di sostanze dolci, sono in grado di superare qualsiasi ostacolo invadendo sia interi zuccherifici, sia confezioni tenute all’interno di dispense di bar, di mense scolastiche o di aziende. Il reperimento di frammenti di formiche è frequente nei prodotti lavorati, se i contesti non sono adeguatamente controllati.
Le mosche (Musca, Muscina, Lucilia, Calliphora, Fannia, etc.), appartenenti ai ditteri, si introducono nei locali ove si trattano sostanze zuccherine. Esse tendono ad assumerne i nutrienti solubilizzando le superfici degli alimenti con la saliva per poi suggere la soluzione zuccherina. Le modalità di alimentazione delle mosche sono estremamente pericolose perché, unitamente allo sversamento della saliva, sono rilasciati microrganismi che potrebbero essere anche patogeni. Va inoltre specificato che il passaggio dalle superfici di riproduzione delle mosche, in genere materiali organici in decomposizione o letame, alle superfici degli alimenti rappresenta di per sé un rischio di contaminazione ancor prima che l’insetto inizi il pasto. La presenza di mosche, per questa ragione, è sempre causa di problemi igienico – sanitari.
Gli infestanti di magazzino
Fra gli infestanti cosiddetti di magazzino si annoverano Tisanuri, blatte, formiche e piccoli coleotteri.
I Tisanuri rintracciabili negli zuccherifici sono la Lepisma saccharina, conosciuto anche come “pesciolino d’argento”, e la Thermobia domestica. La loro alimentazione, essenzialmente costituita da amidi assunti da carta, stoffe e sostanze amidacee in genere, diventa anch’essa facilitata dalla presenza di glucidi semplici come gli zuccheri. Sono soliti rifugiarsi in luoghi caldi con un tasso elevato di umidità, da cui fuoriuscire alla ricerca del gustoso alimento. Sono generalmente reperibili nei luoghi disordinati, ove si accatastano cartoni ed imballaggi adoperati per il confezionamento dei prodotti.
La blattella germanica, anch’essa amante degli ambienti caldi, può infestare locali e laboratori attraverso la grande capacità di introdursi con facilità ovunque pur non essendo in grado di bucare le confezioni.
L’Oryzaephilus surinamensis o Silvano dentellato, coleottero appartenente alla famiglia dei Cucuiidi, ha la capacità di mantenersi in sacchi non ben puliti, nelle casse o negli imballaggi trasferendosi poi nel prodotto.
L’esperienza della Fumigat Srl è in grado di elaborare un sistema per l’analisi dei pericoli e dei punti critici per una corretta prassi igienica in materia alimentare, in linea con i requisiti di salubrità dettati dal Regolamento UE 2021/382 e favorire la prevenzione delle allergie alimentari e lo sviluppo della cultura alimentare.
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