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Zanzare portatrici di Chikungunya, l’importanza della prevenzione

Le recenti notizie di cronaca, provenienti dal Veneto, circa un caso di Chikungunya chiariscono ancora una volta l’importanza di adottare tutte le azioni preventive per contrastare la pericolosa presenza di zanzare. Il virus sarebbe stato contratto da una settantenne tramite una puntura di Aedes albopcitus, durante un viaggio all’estero. La signora è purtroppo deceduta, dopo alcuni giorni di ricovero ospedaliero. L’azienda sanitaria locale ha quindi predisposto immediate operazioni di disinfestazione nel quadrante territoriale, ove si è verificato l’episodio.

Come si contrae la Chikungunya

La Chikungunya è una patologia virale che si manifesta tramite febbre e dolori anche acuti. La malattia è trasmessa all’uomo da zanzare infette del genere Aedes. I pazienti si ristabiliscono solitamente in pochi giorni ma in alcuni casi il fastidio articolare può durare addirittura per mesi o anni. Le complicazioni gravi sono rare ma negli anziani può rappresentare una concausa di decesso.

La Chikungunya è trasmessa tramite la puntura di una zanzara femmina infetta del genere Aedes, ovvero Aedes aegypty ed Aedes albopictus (zanzara tigre). Il virus è appartenente al gruppo delle togaviridae, del genere degli alphavirus.

Attività preventive per contrastare la presenza zanzare

Il caso di Chikungunya in Veneto, che ha registrato purtroppo il decesso di una signora settantenne, pone nuova l’attenzione sull’importanza di adottare tutte le azioni preventive del caso. In questo processo sono coinvolte sia le Pubbliche Amministrazioni che i privati per i diversi oneri. Il Piano di Sorveglianza Nazionale delle Arbovirosi offre specifiche linee guida da attuare come: il monitoraggio entomologico per la sorveglianza dei vari virus trasmessi da zanzare (Chikungunya, Dengue e West Nile); l’attività informativa nei confronti della popolazione; l’attuazione delle pratiche di prevenzione e mitigazione del rischio con analisi ambientale del contesto per eseguire interventi mirati atti a ridurre la popolazione di Aedes, tutelando la salute dell’uomo, con azioni costanti laddove si registri attività larvale come nel caso dei ristagni di acqua. Questo approccio professionale riduce la necessità di ricorrere a trattamenti adulticidi evitando quindi la diffusione di biocidi nell’ambiente. Le strutture private con ambienti a verde (condomini, campi sportivi, resort, campeggi, industrie, ecc.) devono attuare le misure di mitigazione del rischio attuando le strategie raccomandate dall’Istituto Superiore di Sanità e dagli osservatori regionali monitorando e controllando gli ambienti di riproduzione. Fumigat Srl è il braccio operativo per chi vuole realizzare un piano di controllo efficiente per salvaguardare la salute umana e favorire la frequentazione serena degli ambienti a verde urbani.

Fonti

www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/venezia-muore-dopo-puntura-zanzara-tigre-sospetto-chikungunya_85329479-202402k.shtml

www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=14050005

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