Si vuole condividere una dissertazione tecnica alla luce dell’impegno effettuato in Olanda nel registrare l’Ozono come biocida prodotto da ossigeno puro.
Entrato in pieno diritto delle cronache nel terribile periodo della pandemia, sono spesso sfuggite le condizioni per cui questa sostanza possa rendersi efficace per la disinfezione.
Le caratteristiche dell’Ozono
L’Ozono è un gas altamente reattivo, instabile, di odore pungente caratteristica che si rileva spesso nei temporali quando è prodotto dalle scariche dei fulmini, ad elevate concentrazioni è di colore blu, dotato di un elevato potere ossidante (reagisce con i CFC e ossidandosi si trasforma in anidride carbonica) e per gli esseri viventi è un gas altamente velenoso, fortemente irritante per le mucose.
È il gas che nella stratosfera crea una fascia protettiva essenziale alla vita sulla Terra, in quanto assorbe le radiazioni ultraviolette (UV) dannose provenienti dal sole, regolando la radiazione netta ricevuta dalla superficie terrestre.
Ma è lo stesso gas che, se presente nei bassi strati atmosferici (troposfera) vicini al suolo, risulta pericoloso per l’apparato respiratorio e rappresenta il prodotto dell’inquinamento industriale ed urbano.
L’Ozono si forma all’interno di un ciclo di reazioni fotochimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto responsabili delle piogge acide ed in presenza di composti organici si trasformano in aldeidi, chetoni, acidi organici, perossidi, nitrati alchilici, ecc. Tutte le sostanze coinvolte in questa complessa serie di reazioni costituiscono nel loro insieme il cosiddetto “smog fotochimico”.
L’ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione ed ai raccolti, con la scomparsa di alcune specie arboree dalle aree urbane. Alcune specie vegetali particolarmente sensibili all’Ozono presente nell’atmosfera vengono utilizzate come bioindicatori della formazione di smog fotochimico.
È necessario dunque avere la consapevolezza che l’impiego dell’ozono necessita lo sviluppo di azioni che non producano emissioni degli ossidi di azoto e che tutelino la popolazione dai rischi legati all’inquinamento dallo stesso Ozono.
L’importanza dei dosaggi
Sono innegabili le capacità ossidanti antivirali e antibatteriche dell’ozono ma per essere efficace è necessario applicare dosi precise (concentrazione in ppm in atmosfera) e specifiche per il tipo di infestante (muffa, batterio, virus) mantenendo il dosaggio costante per tutto il tempo previsto per l’applicazione.
Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito che, in assenza di questi parametri, non si può fornire alcuna certezza e garanzia sull’impiego del gas.
Ciò implica alcuni fattori pratici come il caso di un volume (ad esempio una stanza, un’auto, un laboratorio, ecc.) che, se non è sigillabile ermeticamente, causerà fughe di ozono verso gli ambienti esterni impedendo di rispettare il mantenimento della dose necessaria per il periodo d’azione; inoltre è bene ricordare che la quantità di ossigeno disponibile nell’atmosfera è solo il 20% dei gas presenti in un ambiente confinato e che il 70% è costituito dall’azoto, per cui una macchina che attiva reazioni elettriche favorirà la produzione di ossidi di azoto e piccole quantità di ozono che difficilmente potranno raggiungere le quantità necessarie all’azione disinfettante.
Tutto questo si coniuga con requisiti specifici della registrazione effettuata in Olanda, in cui è ben precisato che si tratta di Ozono prodotto da ossigeno puro e non da sistemi portatili che, utilizzando il poco ossigeno atmosferico, praticamente favoriscono solo un incremento dell’inquinamento ambientale.
Sebbene l’Ozono sia una tecnologia di trattamento seria e consolidata, ad oggi i test di efficacia vengono effettuati solo in piccoli box biologici e per applicazioni specifiche come la sterilizzazione di ferri chirurgici e la disinfezione dell’acqua, nei quali mantenere adeguati livelli di concentrazione del gas e omogeneità della concentrazione in ppm è controllabile.
Per l’applicazione in aree di grandi dimensioni, ad oggi non esistono specifiche comprovate e sistemi di misurazione delle quantità applicate indispensabili per certificare la corretta applicazione. Corre infine l’obbligo di non trascurare che, laddove si trattino ambienti ricchi di inquinanti, quali polveri e nanopolveri pronte a combinarsi con l’ozono, renderebbero oggettivamente inaffidabile la lettura della concentrazione. Né tantomeno è possibile sorvolare su quanto la letteratura scientifica afferma chiaramente in merito all’applicazione delle dosi che non possono essere più basse delle prescritte, perché inefficaci, né tantomeno più alte, poiché potrebbero rivelarsi addirittura deleterie per i materiali e gli esseri viventi.
Dunque prima ancora che torni di moda l’impiego dell’Ozono quale panacea di tutti i mali ed i relativi rilanci commerciali con nuovi guru dello scibile “ozonico”, è consigliabile documentarsi su siti scientifici attendibili o rivolgersi a professionisti, come nel caso degli operatori della Fumigat Srl, che abbiano esperienza di gas disinfestanti e disinfettanti.
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