I flebotomi, conosciuti nei paesi tropicali come moscerini della sabbia e pappataci, sono presenti anche in Italia. Sono insetti ematofagi che non si vedono, non si sentono, non fanno rumore, non ci si accorge nemmeno di essere stati punti fino a quando non ci si ritrova improvvisamente pieni di punture rosse che prudono fastidiosamente per diversi giorni (contrariamente al prurito del morso delle zanzare). Si tratta di ditteri della famiglia Psychodidi, caratterizzati da una fitta peluria su tutto il corpo, ali incluse, di dimensioni comprese tra i 2 e i 4 mm e riconoscibili anche per la posizione del capo e del torace tale da formare quasi un angolo retto con l’addome. In Italia sono presenti poche specie appartenenti ai generi Phlebotomus e Sergentonya. L’habitat è costituito da luoghi con accumulo di detriti organici come interstizi di vecchi muri, fogliame, lettiere di animali e concimaie sia nelle zone rurali che in città, in particolare dove c’è un giardino o comunque del verde. I flebotomi sono attivi soprattutto nelle ore crepuscolari. Si nutrono di succhi vegetali e secrezioni dolciastre ma le femmine, per produrre le uova, devono assumere sangue diventando una possibile minaccia per i mammiferi, per gli animali domestici e per l’uomo (bambini compresi). Un flebotomo che si nutre del sangue di un animale infetto, ne assumerà anche i virus. I batteri ed i parassiti potranno essere inoculati al successivo pasto effettuato su un’altra vittima, le infezioni a seguire saranno trasmesse ad altri soggetti individuati come pasti successivi. Gli agenti patogeni trasmessi dai flebotomi cagionano patologie come la meningite estiva, la bartonellosi, la febbre da pappataci e la leishmaniosi che possono interessare sia l’uomo che gli animali. L’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato a marzo 2024 l’arrivo dei flebotomi in nuove regioni europee, dovuto ai cambiamenti climatici, che ha fatto innalzare il livello di attenzione sulla diffusione della leishmaniosi. Il numero crescente dei casi, come riportato da un recente studio del consorzio CLIMOS, ha ribadito l’importanza di affrontare questa problematica e la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare nelle aree in cui la trasmissione è una novità con il rischio che queste infezioni non siano riconosciute.
Contrastare i flebotomi
Le azioni per il controllo dei flebotomi sono dirette principalmente verso gli insetti adulti, in quanto le larve sono terricole ed i focolai risultano essere difficilmente individuabili. L’obiettivo è la riduzione delle popolazioni colonizzanti una specifica area, mediante azioni diversificate e complementari di controllo che vanno dai metodi tradizionali ai sistemi di cattura che la tecnologia mette a disposizione in maniera sempre più performante. Ogni area è sottoposta ad una valutazione e ad una sperimentazione preventiva per individuare la migliore strategia da attuare, in linea con i requisiti di profilassi e biocidi a basso impatto ambientale.
Gli addetti specializzati della Fumigat Srl sono a disposizione per offrire trattamenti a basso impatto ambientale, utili a risolvere efficacemente i problemi di infestazione ed a realizzare un programma di prevenzione su misura dell’area da proteggere.
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