Un nuovo possibile caso di peste umana è stato segnalato in Colorado negli Stati Uniti. La notizia è stata resa nota dal Dipartimento di Salute Pubblica e Ambiente di Pueblo che ha sottoposto ad ulteriori esami il paziente, affetto con ogni probabilità da peste bubbonica.
La situazione, pur essendo ampiamente sotto controllo da parte delle autorità sanitarie, ha destato non poche preoccupazioni. La peste, pur non essendo mai stata del tutto debellata, è infatti pressoché scomparsa da molti anni sia negli USA, con pochissime manifestazioni all’anno, che in Europa.
Si tratta di una zoonosi, ovvero è trasmessa tramite un animale vettore come la pulce, in genere Xenopsylla cheopis, durante i pasti di sangue che effettua passando da una varietà di roditori selvatici ed urbani agli uomini.
La peste, causata dal batterio Yersinia pestis, può presentarsi nei seguenti eventi clinici:
• Peste bubbonica, caratterizzata da proverbiali bubboni con pus, ovvero linfonodi ingrossati nella zona inguinale ed ascellare, infiammati e dolenti.
• Peste polmonare primaria e secondaria con infezione dell’apparato respiratorio e trasmissione attraverso droplet ed aerosol.
• Peste setticemica con infezione batterica del sangue e possibili emorragie o shock.
• Peste minore, contrassegnata da sintomatologia lieve.
La peste bubbonica è la forma decisamente più diffusa nel tempo. Essa si manifesta, oltreché attraverso la formazione di bubboni purulenti, anche tramite febbre alta, malessere diffuso, brividi, cefalea, affaticamento, tachicardia e pressione bassa.
Il batterio responsabile della diffusione della peste bubbonica, ovvero Yersinia pestis, è il medesimo della tristemente nota “peste nera” che causò milioni di morti in Europa nel Medioevo.
Questa rara infezione batterica è tuttavia oggigiorno agevolmente curabile, tramite terapie antibiotiche, se affrontata celermente dopo i sintomi iniziali.
Come si trasmette la peste
Le pulci, tramite il loro morso, sono le principali vettrici del batterio responsabile. Le pulci colpiscono notoriamente mammiferi selvatici, parassiti come ratti e topi ma anche gli animali domestici come cani e gatti. Il contatto diretto con un mammifero infetto, l’inalazione di particelle provenienti dalle sue feci o dall’espettorato, l’ingestione di materiale organico proveniente da animali infetti, l’esposizione ad aerosol (noto come droplets) contenenti bacilli di Yersinia pestis, graffi o morsi di gatti infetti possono causare la trasmissione della malattia all’uomo.
Prevenzione e contrasto ai vettori di agenti patogeni
Le recenti notizie provenienti dagli Stati Uniti sul caso di peste umana rinnovano dunque l’importanza di attuare puntuali azioni per monitorare ed eventualmente contrastare la presenza di vettori di agenti patogeni, come nel caso specifico le pulci, in grado di trasmettere infezioni e malattie pericolose per uomini ed animali.
La circolazione, seppur limitata di peste umana, fa inoltre ulteriormente emergere anche la necessità di attuare condotte utili a prevenire la presenza di topi e ratti con eventuale possibilità di ricorso a trattamenti rodenticidi in caso di infestazioni.
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Fonte: https://edition.cnn.com/2024/07/09/health/human-plague-case-colorado/index.html
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